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L’Orologio è una macchina che serve per misurare il tempo. Come in tutte le macchine, anche nell’orologio si ha una trasformazione di energia in lavoro e cioè nel lavoro necessario per produrre il movimento degli indici (lancette o sfere), vincendo le resistenze passive che si oppongono a questo movimento e che per esso di creano.
Gli Organi ed i Meccanismi principali di questa macchina sono:
- l’organo motore;
- l’organo operatore;
- Il meccanismo di trasmissione o di distribuzione;
- Il meccanismo di scappamento;
- L’organo regolatore.

L’Organo Motore è, secondo i casi, un peso, una molla o l’energia elettrica.

L’Organo Motore è l’indice dei minuti primi il cui movimento deve servire alla misura del tempo.
Ordinatamente però l’organo operatore è multiplo, essendo più di uno gli indici dell’orologio, ma è preferibile considerare, come organo operatore, soltanto l’indice dei minuti primi che è in diretto rapporto col motore.
Gli altri indici si possono considerare appartenere a meccanismi secondari che ricevono moto dall’organo operatore principale.

Il Meccanismo di Trasmissione o di Distribuzione è il complesso delle ruote dentate per mezzo delle quali il movimento viene dal motore trasmesso all’organo operatore (ossia l’indice dei minuti primi) in modo graduale, in virtù del regolatore e degli organi di scappamento.

Il Meccanismo di Scappamento è il complesso degli organi che regola la serie periodica dei movimenti dell’orologio, dando ad esso il moto caratteristico intermittente. La funzione del meccanismo di scappamento è quella di lasciar svolgere la forza motrice in modo graduale, impedendo l’accelerazione, e poi il rallentamento, che senza di esso ne seguirebbe. Il meccanismo di scappamento cioè arresta e rende liberi i vari ruotismi, in definitiva, un movimento intermittente dell’indice con periodi di riposo e di movimento corrispondenti a spostamenti minimi, il più delle volte inapprezzabili all’occhio umano (come nel caso del movimento degli indici degli orologi da tasca).

Il Regolatore è l’organo col quale si ottiene che la successione di questi periodi di moto e di riposo avvenga ad intervalli perfettamente uguali.
Il regolatore degli orologi è il pendolo od il bilanciere con molla a spirale.
Il funzionamento del regolatore riposa sul principio dell’isocronismo delle oscillazioni del pendolo o del bilanciere. Se i successivi periodi di moto e di riposo si fanno dipendere dal movimento di un corpo (regolatore) che compia delle oscillazioni isocrone e cioè sempre della medesima durata, i periodi di intermittenza, nel moto e nel riposo dell’orologio, saranno pure sincroni. Questa dipendenza è ottenuta collegando il meccanismo di scappamento al regolatore il quale, ad ogni oscillazione, libera per un istante il ruotismo dell’orologio permettendo così al ruotismo stesso di percorrere uno spazio determinato ed in stretta relazione con ogni oscillazione del regolatore.
La dipendenza poi tra l’organo motore ed il regolatore, (con gli intermediari del meccanismo distributore e del meccanismo di scappamento), dà al primo la facoltà di trasmettere al secondo la forza necessaria a mantenerlo in moto. Oltre a questi organi principali che si riscontrano negli orologi di ogni tipo, sono applicati agli orologi i seguenti meccanismi secondari:
- Il Meccanismo di Caricamento, il cui scopo è di fornire una certa quantità di energia motrice che, nel caso di orologi a peso e a molla, deve essere accumulata a periodi determinati (carica periodica degli orologi).
- Il Meccanismo di Avanzamento degli indici dell’Orologio detto anche Meccanismo di minuteria, il cui scopo è quello di fare avanzare la lancetta dei minuti primi compie un giro intero del quadrante, quella delle ore compie 1/12 del giro del quadrante.
- Il Meccanismo di rimessa all’ora adottato negli orologi da tasca.

Altri meccanismi secondari possono essere applicati agli orologi come, ad esempio:
- Il Meccanismo per ottenere la continuità del moto degli Orologi a peso durante la carica.
- Il Meccanismo di arresto o “arrètage” della molla, il cui scopo è di limitare lo svolgimento e la carica della molla motrice ad un numero di giri determinato, entro il quale si ha la minima variazione di forza motrice.
- Il Meccanismo o i Meccanismi di suoneria.
- Il Meccanismo per cronografo a mezzo del quale si può mettere in moto ed arrestare a volontà un indice che sia capace di dare indicazioni dalle frazioni di secondo.
- Il Meccanismo di sveglia, ecc..

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